domenica 17 gennaio 2010

Barocco nella danza, i salernitani a scuola di minuetto e di baciamano







In tanti allo stage tenuto al teatro delle Arti,
lunedì sera il gran ballo al Casino sociale
SALERNO - Per una serata Salerno si immergerà nelle sensuali e affascinati atmosfere barocche con dame incipriate, balli in maschera e musiche ridondanti. Grazie al workshop «La danza a Corte fra Seicento e Settecento» a cura della Compagnia di Balletto Siena Danza che si è tenuto al Teatro delle Arti, infatti, domani, ballerini e dilettanti si esibiranno al Casino Sociale in quelle che erano le varie danze tipiche di quel periodo che coinvolgevano dame e cavalieri, Re e Regine. Per una notte (dalle 20) nella fiabesca cornice del Casino saranno professionisti salernitani a trasformarsi in dame e cavalieri, cortigiane e nobili. In questo suggestivo percorso, dove hanno partecipato anche i ballerini della scuola di Pina Testa (che vestirà i panni di una dama), la direttrice della Compagnia e dell’omonimo Centro Studio, Anastasia Sardo, ha proposto ai partecipanti un viaggio nel tempo proprio per rivivere la danza a corte, ispirandosi ai compositori e coreografi più importanti delle due epoche, Cesare Negri e Jean-Baptiste Lully.

«Ho trovato - spiega la direttrice - tante persone motivate e con la voglia di apprendere le tecniche di balli anche molti difficili come il minuetto». Dopo quattro giorni di prove, domani i partecipanti al corso saranno pronti ad esibirsi in preziosi costumi cuciti da antiche sartorie e ripresi fedelmente da dipinti e immagini del passato. Mentre la Sardo vestirà i panni della Regina con il suo abito di broccati e pizzi, la parte del Re sarà affidata a Vincenzo Calabrese, imprenditore salernitano con la passione del ballo. Con lui, infatti, ci sarà anche la moglie Adriana Pecoraro che, se nella vita professionale è un’insegnante di lettere, nel tempo libero ama la danza, visto che, insieme al marito, frequenta anche il corso di flamenco organizzato proprio al Teatro delle Arti. Entusiasta di questa iniziativa anche Francesco Fresa, laureando in ingegneria elettronica il quale ha trascinato con sé pure la fidanzata Tania Pastore.

Non meno interessate a cimentarsi nelle danze barocche, anche la contessa Maddalena Matarazzo (con il figlio Luca), l’avvocato Olimpia Viscardi e il chimico industriale Maria Longo. Quanto a passione, non sono da me i cavalieri, come Giovanni De Simone, impiegato al Banco di Napoli, e Renato Avella che lavora per Trenitalia. «Chissà come prenderebbero la notizia i nostri colleghi» scherzano i due «ballerini» che, frattanto, armati di parrucche e collarini, perfezionano gli inchini e le riverenze rivolte ai sovrani. «Questa - racconta la marchesa Luciana Ruggi D’Aragona - è un’esperienza che replicherei volentieri. Visto che scrivo bibliografie, sono una fervente conoscitrice ed estimatrice di tutto ciò che riguarda il passato e, dunque, anche di quest’arte che è la danza».

Lunedì, dopo l’ingresso del Re e della Regina, sarà la volta delle dame e dei cavalieri. In sala si intoneranno le antiche note e si partirà con il minuetto caratterizzato da piccoli passi e dal movimento ternario. Poi sarà la volta della gavotta , danza cerimoniosa su un ritmo lento che mette in risalto le virtù e le grazie delle dame. Da qui il via ad in inchini non privi di virtuosismi. Dopo vorticosi intrecci e catene, dove le dame avvolgono le loro identità nel mistero, lasciando la corte incantata ad osservarle danzare, ci sarà il momento finale con la Danza della Re e della Regina. Un tripudio di sontuosità, musiche, fasti di un tempo traboccante di incanti e splendori.

0 commenti:

Posta un commento

Powered by Blogger.

Share

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites