Processo alla banda delle parrucche
La sentenza: "Solo uno è un rapinatore
Sette anni e mezzo a Sale, assolto Carta. Appassionante processo per i colpi in banca a Sassari, la sentenza dopo una lunga camera di consiglio. I banditi agivano con grandi parrucche. L’inchiesta ripartì dopo l’arresto per un colpo fotocopia in banca a Terralba SASSARI. Solo uno dei due imputati partecipò a uno dei quattro colpi messi a segno dalla «banda delle parrucche», così chiamata dagli investigatori per le capigliature posticce usate dai malviventi per non farsi riconoscere.
Dopo sette ore di camera di consiglio, alle 21 di ieri i giudici del tribunale hanno condannato un imputato e assolto l'altro al processo per i colpi in banca a Sassari. Il collegio presieduto dal giudice Pietro Fanile (a latere Carla Altieri ed Elena Meloni) ha scagionato da tutte le accuse Graziano Carta, 28 anni, di Siniscola. I giudici hanno invece inflitto sette anni e sei mesi ad Antonino Sale, 45, di Lula ma residente a Bitti. L'uomo è stato condannato per la rapina del 19 settembre 2008 al Banco di Sardegna di via Rolando. A Sale veniva imputato anche il colpo dell'agosto 2008 ad Arzachena, ma da questa accusa è stato assolto.
La sentenza è arrivata nove mesi dopo gli arresti dei due imputati ed è la prima verità processuale su una vicenda che, tra il 2008 e il 2009, impegnò i carabinieri e la polizia in una indagine complessa. Un lavoro investigativo che ha convinto il pm Michele Incani. Ieri il pm aveva chiesto sette anni e sei mesi di reclusione per ciascuno degli imputati. Quello appena finito è stato il classico processo indiziario, interessante sotto il profilo procedurale e che ha impegnato le parti in schermaglie appassionanti. Da una parte c'era il pm Incani, convinto sostenitore della colpevolezza dei due imputati. Dall'altra parte della barricata processuale c'erano gli avvocati nuoresi Pasquale Ramazzotti, Antonio Busia e Anna Rita Pau.
Ramazzotti difende Graziano Carta, Busia e Pau assistono Antonino Sale. Ieri gli avvocati si sono dedicati alla meticolosa opera di destrutturazione delle prove a carico degli imputati. Argomentazioni che evidentemente hanno convinto i giudici solo nella parte che riguardava Graziano Carta.
La storia è complessa. L'inchiesta sulle rapine sassaresi ripartì, nel novembre del 2008, con l'arresto di Graziano Carta per un colpo in banca a Terralba. Un blitz che riproponeva il canovaccio di altri quattro blitz analoghi a Sassari e ad Arzachena. Dopo il fermo di Carta, trascorsero altri mesi prima che gli investigatori puntassero contro di lui e Sale. Secondo polizia e carabinieri i due erano gli imprendibili autori dei colpi a mano armata che nel 2008 avevano fruttato un bottino di circa 130 mila euro. Tutti i colpi furono messi a segno con lo stesso modus operandi e con l'impiego di due auto: una Golf grigia e un'Alfa Romeo 147 nera.
Il nucleo operativo della compagnia sassarese arrivò a Sale seguendo le tracce della Golf grigia dei rapinatori. Un'auto identica alla sua. Pronta, ieri, la replica degli avvocati: il giorno della rapina, la Golf era ferma in officina per la sostituzione del parabrezza. Una tesi che però non ha convinto i giudici.
fonte http://lanuovasardegna.gelocal.it/dettaglio/processo-alla-banda-delle-parrucche-solo-uno-e-un-rapinatore/2209973
giovedì 29 luglio 2010
Processo alla banda delle parrucche
Powered by Blogger.
0 commenti:
Posta un commento