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domenica 29 novembre 2009

Giacca di parrucca in vendita........






GIACCA DI PARRUCCA: una giacca di pelliccia realizzata con delle parrucche castane Tempo di realizzazione: 51 ore.

Per Maison Martin Margiela Artisanal Collection e’ un debutto, che iniziera’ il prossimo 30 novembre 2009 e che interessera’ una selezione di capi maschili e di capi femminili, per la prima volta in vendita online: tutti potranno cosi’ portarsi a casa un capo esclusivo di questo marchio, sicuramente molto particolare e curioso. Parte dei ricavati della vendita saranno devoluti a Rosa Spier House in Olanda, un’associazione no-profit che da’ un alloggio ad artisti e studiosi in pensione.

fonte http://www.stylosophy.it/articolo/yoox-in-vendita-online-maison-martin-margiela-artisanal-collection/12317/

venerdì 27 novembre 2009

Parrucche un marchio per Tina Turner







I 70 anni dell'irriducibile Tina Turner
La sua carriera decollò grazie alla collaborazione con l'ex marito Ike Turner


ROMA - Tina Turner ha 70 anni e ha da poco terminato una trionfale tournée che ha celebrato uno dei tanti clamorosi ritorni della sua carriera. Anna Mae Bullock, com'é registrata all'anagrafe di Nutbush, Tennessee, resta una delle più spettacolari icone sexy della musica popolare, una donna capace di attraversare 40 anni di musica e una vita così avventurosa da essere diventata un film con Angela Bassett.

Come molti sanno l'inizio della sua carriera è legato al suo ex marito, Ike Turner, un pioniere della fusione tra il soul e il rock con il quale, tra gli anni '60 e '70, ha ottenuto successi clamorosi con brani come "Proud Mary", "Nutbush city limits" e "River deep mountain high". Tanto per intendersi I Rolling Stones compirono la prima tournée Americana come spalla di Ike & Tina e proprio a quel periodo risale l'amicizia con Mick Jagger che ha sempre ammesso di aver rubato alla sua amica I celebri passettini di danza. Sul palco Tina sprigionava un'energia selvaggia, rimasta uno dei tratti distintivi della suo personaggio. Poi la storia con Ike, reso incontrollabile dalla cocaina, è diventata un incubo fino costringerla alla fuga, senza un soldo. Prima però aveva lasciato una traccia profondissima come l'Acid Queen nel film che Ken Russell ha diretto da Tommy degli Who. Sembrava la fine e invece grazie all'incontro con Roger Davies, dalla metà degli anni '80 diventa una delle regine della musica mondiale sulla scia del clamoroso successo dell'album Private dancer, di brani come The best, What's love got to with it, della sua folgorante apparizione in Mad Max e del brano legato al film con Mel Gibson (We don't need another hero), alla sua partecipazione a Live Aid con uno strepitoso duetto con Mick Jagger e a We are the world, alle cover di classici come Let's stay together e I can't stand the rain.

Da allora è una delle donne più amate e rispettate dello show business, un simbolo di vitalità, equilibrio, divertimento e sensualità che ha duettato con Rod Stewart, Elton John, David Bowie, Eric Clapton e I nostri Eros Ramazzotti ed Elisa, ha inciso la sua impronta nella Walk of fame di Hollywood e ha partecipato all'album premio Grammy "River: The Joni letters" di Herbie Hancock. Voce inconfondibile dai toni soul, fisico statuario (le sue gambe sono ancora bellisime), una presenza sul palco ineguagliabile, un look unico che ha fatto diventare un marchio le sue proverbiali parrucche, Tina Turner é davvero un esempio di come si possa arrivare a 70 anni senza essere la parodia di se stessi, lasciando il ricordo indelebile di una vicenda eccezionale, una storia che in troppe occasioni ha trasformato I suoi protagonisti in vittime e che lei ha saputo trasformare in una strada verso le stelle.

fonte http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/inbreve/2009/11/26/visualizza_new.html_1621273651.html

giovedì 26 novembre 2009

parrucche e rapina e Milano

MILANO: RAPINA IN BPM, BOTTINO 3.500 EURO

Milano, 25 nov. (Adkronos) - Rapina oggi pomeriggio nella filiale di via Motta di Banca Popolare di Milano, per mano di due italiani fuggiti dopo aver preso circa 3.500 euro.

I rapinatori - entrambi sui 50 anni, armati di pistola e travestiti con delle parrucche - hanno fatto irruzione in banca intorno alle 15,45 di oggi. Mentre uno bloccava l'uscita, l'altro ha minacciato la donna alla cassa costringendola a consegnargli circa 3.500 euro, prima di darsi alla fuga. Non ci sono stati feriti.

martedì 24 novembre 2009

INPARUCCATI ED ARMATI A CARPI RAPINATO UNICREDIT

Carpi, colpo grosso all'Unicredit
Clamorosa rapina oggi pomeriggio alla filiale Unicredit di via Carlo Marx a Carpi. In cinque, armati di pistola, hanno presso d'assalto l'istituto di credito e si sono fatti aprire la cassaforte. Indagano i carabinieri
Clamorosa rapina oggi pomeriggio alla filiale Unicredit di via Carlo Marx a Carpi. Una banda composta da cinque persone ha preso di mira, intorno alle 17.30, l’istituto di credito. I malviventi, armati di pistola e travestiti con parrucche e passamontagna, si sono fatti consegnare il denaro dalle casse e sono scappati dopo aver chiuso gli impiegati nel ripostiglio. Sul posto i carabinieri della locale compagnia. Pare che i ladri abbiano fatto un foro dal negozio a fianco per introdursi nella banca, si tratterebbe di un colpo milionario.

sabato 21 novembre 2009

In un negozio cinese di acconciature sono state trovate anche 400 parrucche potenzialmente tossiche

Market africani e cinesi, è allarme salute
Blitz dei vigili in trenta esercizi: farmaci illegali e cibo malconservato

Per due euro un´anziana compra una confezione di antinfiammatori che in farmacia ne costa dieci. Per un euro e mezzo un ragazzino prende una confezione da 150 grammi di hamburger e patatine: persino al fast food spenderebbe di più. Sono «affari» come questi che attirano sempre più italiani nei market cinesi e africani. Italiani strozzati dalla crisi, che però pare non toccare l´imprenditoria straniera. «A Torino si contano un migliaio di negozi africani e circa 1.500 asiatici. Negli ultimi anni sono raddoppiati, ne apre uno alla settimana - avverte Massimo Giusio, avvocato del Comune ed esperto di diritto del consumatore - Ma il problema più serio è quello per la salute: molte di queste attività violano i Codici del consumo del 2005, che prevedono una etichettatura dei prodotti chiara e completa, tradotta in italiano, un elenco degli ingredienti e precise norme sulle date delle scadenze».

Tra ieri e giovedì una grande operazione della polizia municipale ha passato al setaccio una ventina di esercizi commerciali stranieri nella zona nord di Torino, tra corso Vercelli, via Luigi Da Palestrina, via Martorelli, via Cigna e via Leinì. In tutto sono stati impiegati 30 agenti, coordinati dal nucleo di polizia amministrativa, sorta di «Nas» della municipale. Ieri una sollevazione popolare di gestori stranieri ha reso necessario l´intervento di polizia e alpini.

L´elenco della merce sequestrata è impressionante. Sono state trovate oltre 400 scatole di medicinali illegali: non solo le terribili e cancerogene creme sbiancanti usate dagli africani, ma anche antinfiammatori come il betametasone e antiflogistici (IL VIDEO I prodotti sequestrati). I vigili hanno anche portato via chili di carne conservata a temperatura ambiente, senza etichetta, senza nemmeno l´indicazione di quale sia l´animale: in molti casi le analisi rivelano che si tratta di antilopi - ma è stato trovato anche un tapiro - importate in chissà quale condizione o allevate nella cintura di Torino e macellate clandestinamente. E poi confezioni di pesce surgelato senza data di scadenza, tenuto in condizioni igieniche terribili. In un negozio cinese di acconciature sono state trovate anche 400 parrucche potenzialmente tossiche. In altri casi è stato trovato latte in polvere cinese contenente melamina. «Proprio per questa ragione già da alcune settimane - ha detto l´assessore al Commercio Alessandro Altamura - abbiamo concordato con il comandante della polizia municipale controlli più diffusi e capillari intensificare per tutelare l´igiene e la sicurezza alimentare del consumatore».


fonte http://torino.repubblica.it/dettaglio/Market-africani-e-cinesi-e-allarme-salute--VIDEO/1784760

venerdì 20 novembre 2009

Beyoncè..attenzione alle sue parrucche






Beyoncè è davvero strana! Dopo l’esibizione di mercoledì sera a Liverpool, la cantante ha prenotato una suite nel lussuoso Lowry Hotel di Manchester, pagata quasi 3,000 euro a notte. Fin qui tutto normale. La cosa strana riguarda le sue valigie, che sono state depositate in un albergo differente, pagato 200 euro a notte. I bagagli contengono quattordici vestiti, moltissime scarpe, trucco e 25 parrucche. Non osiamo immaginare Beyoncè senza le sue parrucche.

fonte http://www.cinguettare.com/beyonce-non-toccate-le-mie-parrucche-1120.html

Micky Green testimonial dei prodotti hairstyling Sebastian e giovane star della musica indie piacciono le parrucche





La nuova Blondie per Sebastian Abbiamo trascorso dieci minuti in chat con Micky Green, testimonial dei prodotti hairstyling Sebastian e giovane star della musica indie, chiedendole se ha le stesse manie delle sue colleghe cantanti.
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Cosa pensi delle parrucche? Ne useresti?
Amo le parrucche! Sono divertenti. Chiunque può usarle per diventare bionda ("come me?" vorrà dire! ndr). Quand'ero più piccola mi piaceva indossarle per trasformarmi in castana.

fonte http://www.style.it/cont/bellezza/news/0911/1900/la-nuova-blondie-per-sebastian.asp

giovedì 19 novembre 2009

CAPELLI IMMORTALI per i vampiri di Twilight Look facile per un vampiro



CAPELLI IMMORTALI. Per un look che richiami i vampiri di Twilight, i ragazzi saranno perfetti se avranno i capelli spettinati al centro della testa; le ragazze se sfoggeranno romantiche onde o capelli perfettamente stirati....o se necessita ..una parrucca!


fonte: http://www.ilfriuli.it/if/spettacoli/speciale-twilight/34214/

Parrucche rosse per i tifosi sulle tribune per dimostrare affetto e gratitudine per chi punta sui giovani

Il Cesena si coccola i suoi giovani: "Quanti bianconeri nelle Nazionali giovanili..."
Campedelli: "Mi riempie di soddisfazione quando vedo che questi giovani crescono sino al punto di arrivare a indossare la maglia azzurra".
Cesena può gioire. La Nazionale maggiore di scena ieri sera ha garantito un buono spettacolo e un successo, in più in campo c’era anche l’esordiente Biondini, proveniente dal settore giovanile del Cesena. Molti tifosi sulle tribune avevano addirittura acquistato delle parrucche rosse per mostrare tutto l’affetto verso un giocatore cresciuto nella loro squadra del cuore, ma ,soprattutto, per dimostrare alla società bianconero l’apprezzamento per la scelta di puntare sui giovani. “Sono veramente orgoglioso - afferma il presidente Campedelli - Mi riempie di soddisfazione quando vedo che questi giovani crescono sino al punto di arrivare a indossare la maglia azzurra come nel caso di Biondini. Ma sono anche contento per Schelotto che ha esordito con la Under 21 e per Caidi, Tattini e Teodorani che sono stati selezionati, invece, per la nazionale Under 20. Questo certifica il lavoro del nostro settore giovanile e di tutta la società. La federazione conosce benissimo il nostro lavoro e soprattutto il metodo con cui lo portiamo avanti e le convocazioni sono il frutto della nostra ottima programmazione. Pertanto è necessario continuare su questa strada con la stessa intensità”.

fonte http://www.goal.com/it/news/5/serie-b/2009/11/19/1634288/il-cesena-si-coccola-i-suoi-giovani-quanti-bianconeri-nelle

martedì 17 novembre 2009

inparruccati rapinano banca....arrestati con il bottino

Dopo un breve inseguimento i carabinieri hanno bloccato e arrestato due pregiudicati che, armati di pistola scacciacani e taglierino, nel primo pomeriggio hanno assaltato una banca a Rovetta, in provincia di Bergamo e rapinato circa 110 mila euro.

Non c’erano clienti quando i rapinatori, con in testa delle parrucche, hanno fatto irruzione nella filiale della Banca di Credito Cooperativo della Valseriana. Così, sotto la minaccia delle armi, i due hanno immobilizzato gli impiegati, legando loro mani e piedi con alcune fascette di plastica e coprendo la bocca con del nastro adesivo. Poi li hanno rinchiusi in una stanza adibita a caveau, da dove hanno razziato i contanti.

I banditi, però, sono stati notati da un passante mentre uscivano di fretta dalla banca e a bordo di una Lancia Y partivano in direzione del lago d’Iseo. Il testimone è entrato in banca e, non vedendo nessuno, si è accorto che qualcosa non andava, così ha chiamato i carabinieri, descrivendo l’auto che aveva visto fuggire. Intercettato il veicolo lungo la strada provinciale 53, i militari hanno cominciato un inseguimento che si è concluso con la vettura dei banditi fuori strada nei pressi di un tornante alla periferia di Sovere (Bergamo).

In manette sono finiti due pregiudicati di 48 e 54 anni, originari di Livorno e Vigevano (Pavia), usciti dal carcere circa un anno fa dopo aver scontato condanne per rapina. Ora dovranno rispondere di rapina e sequestro di persona. Sono in corso accertamenti e indagini per accertare le eventuali responsabilità in altri due colpi messi a segno nella zona.

lunedì 16 novembre 2009

Tuta blu in fabbrica di giorno e tubino + parrucca sexy di notte




VARESE (a.morl) Di giorno sono impiegati, commessi, camerieri, operai metalmeccanici. Di notte diventano protagonisti di un mondo iperbolico, fatto di paillettes, piume, parrucche, trucchi scintillanti e tacchi a spillo. Le Drag Queen sono sempre di più, ben sette le concorrenti della seconda edizione del concorso Miss Drag Queen ZSA ZSA 2009, le cui selezioni si sono svolte sabato sera. Le Drag hanno conquistato il pubblico varesino accorso in massa a vederle e a fotografarle. Piacciono a tutti, specialmente a chi vede in loro trasgressione e ironia. Divertono, fanno sorridere, ma soprattutto affascinano i tratti tipici della femminilità, esasperati in una divertente parodia fatta di gestualità, mimica e simpatia. Sono artisti a tutti gli effetti, che qualche volta si sentono meglio nei panni femminili che in quelli maschili. Come spiega Miss Monti di Milano: «Il travestimento diventa uno maschera, ma nello stesso tempo un modo per esibirsi più liberamente».
Giocare sul lato femminile richiede, «studio, impegno, ma soprattutto un po’ di predisposizione». Insomma bisogna esserci portati, non tutti dalla sera alla mattina, indossando una parrucca e un paio di tacchi, possono diventare una vera Drag Queen. E chi si improvvisa raramente riceve consenso. Serve l’istinto. Fare la Drag Queen è anche un secondo lavoro. Miss Viky, di Varese, per esempio, di giorno fa l’operaio metalmeccanico e di sera si mette parrucca nera, tubini e trucco. Entrare nel giro delle Drag richiede un po’ di impegno all’inizio. Si inizia a prendere 50/70 euro alla serata, ma poi la cifra cresce se si diventa bravi negli show. «L’unica scocciatura è doversi struccare dopo lo spettacolo, ci mettiamo un’ora» dice Chantale, un’altra Drag. C’è chi si fa conoscere su siti internet, chi va su facebook come Safira, anche lei di Varese. C’è chi pubblica video su you tube con stacchetti e passerelle. Sabato sera hanno sfilato alcune sulle note di musica pop, altri sul charleston. Hanno scambiato qualche parola dal palco, tra gli applausi e gli applausi del pubblico. La giuria ha premiato la ricercatezza e l’originalità dello stile. Il locale era pieno di persone. C’è chi si domanda, cosa hanno le Drag Queen di tanto speciale? «Troppo senso dello stile per un sesso solo» risponde qualcuno. La semifinale del concorso si svolgerà il 21, la finale il 28 novembre, sempre allo ZSA ZSA. Presenterà Riki Cellini, attore, conduttore e cantante, accompagnato da Miss Orange, seconda classificata Miss Drag Queen ZSA ZSA 2008.

fonte http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/101526_tuta_blu_in_fabbrica_di_giorno_e_tubino_sexy_di_notte/

a volte le parrucche non bastano....X FACTOR




SIMONA VENTURA....A VOLTE RITORNANO!
La conduttrice è stata punzecchiata da Maurizio Costanzo, ospite in studio
X Factor: torna Simona Ventura Possibile un rientro come giudice

RITORNI 16/11/2009 - Non sono bastate le parrucche e le scenate di Claudia Mori, le parolacce di Mara Maionchi non fanno più notizia ormai e Morgan che si scontra con chiunque recitando la parte del ‘so tutto io’ non impressiona più. Le hanno provate tutte, ma quest’anno X Factor non decolla e gli ascolti sono magri. La mancanza è una sola, e si sente: quella di Simona Ventura. Ma il colpo di scena di un ritorno non è escluso a priori.

A non chiudere le porte in faccia ad un possibile rientro nel programma come giudice è la stessa Super Simo che al cospetto di Maurizio Costanzo, suo ospite a Quelli che il Calcio in una domenica senza partite, si sbottona un po’. Ecco come racconta l’incontro tra i due l’informatissimo Davide Maggio nel suo blog: “In un tranquillo pomeriggio domenicale, senza risse bislacche e senza il calcio della Serie A, ci pensa Maurizio Costanzo ad ‘estorcere’ a Simona Ventura, nel corso di Quelli che, alcune “bombe” televisive sul futuro catodico di Raidue. Oggetto delle ‘indagini’ di Nero Costanzo: partenza della prossima edizione dell’Isola dei famosi, nuovo programma di Maurizio Belpietro, ritorno della Mona tra i giudici di X Factor.

Proprio così, la notizia avrebbe del clamoroso: Simona Ventura potrebbe tornare a vestire i panni di giudice in quel di X Factor. Notizia clamorosa poichè si tratterebbe di un ritorno in grande spolvero dopo un sofferto addio al programma e dopo aver visto in azione una sostituta, madame Claudia Mori, che spesso non ci ha entusiasmato quanto avremmo voluto. Incalzata da un curioso Costanzo, la Ventura non nega la possibilità di un suo ritorno. Voci di corridoio, infatti, vorrebbero la conduttrice in contatto con la produzione per la quarta edizione del talent show.
Altro giro, altra corsa. O meglio, altra domanda altra chicca. Costanzo chiede alla Ventura, con la quale sembra avere grande feeling, la data di partenza dell’Isola dei famosi. La conduttrice parla di lunedi 22 Febbraio ma la messa in onda della premiere – sottolinea Simona - potrebbe slittare di qualche giorno (comunque non oltre mercoledì 24 febbraio) visto il debutto, previsto negli stessi giorni, del nuovo programma di Maurizio Belpietro

fonte http://milano.cronacaqui.it/news-x-factor-torna-simona-ventura--possibile-un-rientro-come-giudice_28780.html

domenica 15 novembre 2009

Non rientra in carcere, arrestato nel modenese dalla polizia municipale. Nell’auto parrucche e armi finte: forse preparava una rapina

Dopo un permesso non era rientrato, il 6 ottobre scorso, nel carcere di Campobasso, dove stava scontando una pena complessiva di undici anni per diversi reati. G.G., 58 anni, originario di Badia Polesine (Rovigo), è stato arrestato ieri dagli agenti della polizia municipale di Finale Emilia, nel Modenese. Sull’automobile che stava utilizzando, l’uomo trasportava due pistole finte, una scacciacani e una semiautomatica, oltre a coltelli, cacciaviti, un’ascia, seghetti, pinze e due parrucche: segno che, con ogni probabilità, il pluripregiudicato noto alle forze dell’ordine fin da metà anni 70 era intenzionato a colpire a breve. I vigili, ieri intorno a mezzogiorno, stavano facendo dei controlli nella frazione di Massa Finalese, dove hanno visto parcheggiata una Fiat Uno sospetta. La vettura aveva segni di effrazione ed è risultata rubata in Veneto il mese scorso. Gli agenti hanno atteso che G.G. tornasse a prendere l’automobile e l’hanno poi seguito fino a Massa Finalese, nella zona di via Monte Bianco. Qui è stato dato l’alt alla Uno. Il conducente ha provato ad esibire una patente falsa, ma i vigili hanno proceduto nelle verifiche scoprendo ben presto la sua vera identità. Nel suo curriculum c’erano svariati precedenti per furto, rapina a mano armata e porto abusivo d’arma. Il 58enne è stato così arrestato e portato nel carcere di Modena. Gli inquirenti hanno scoperto che in Veneto aveva a diposizione un’altra auto oltre a quella rubata. Sui due veicoli sono stati trovati anche documenti e targhe rubati da altre automobili. G.G. è stato arrestato per evasione, ricettazione, porto di strumenti atti a offendere, esibizione di documenti falsi e falsità materiale commessa da privato. Gli inquirenti stanno cercando di capire se l’uomo abbia avuto complici nell’evasione, nel rubare la vettura e nel procurarsi attrezzi e documenti.
(ANSA).


http://www.telesanterno.com/non-rientra-in-carcere-arrestato-nel-modenese-dalla-polizia-municipale-1115.html

Parrucche tricolore per festeggiare il rugby

Uno stadio pieno di bambini: è la festa del rugby

Uno stadio affollato all’inverosimile, tutto esaurito da giorni, 80mila persone a riempire gli spalti, tantissime famiglie, mille e 300 studenti lombardi e una cinquantina di bambini abruzzesi, che hanno partecipato al progetto «Scuole in meta» un tifo da calcio per uno sport che a Milano di solito non gode di tanta attenzione. Alla Scala del calcio va in scena il Sei Nazioni di rugby: la nazionale azzurra affronta i neozelandesi «All Blacks», i più temuti nel mondo della palla ovale. Per Milano è un onore ospitare i giganti neozelandesi che da trent’anni non mettevano piede in città. Vedere per credere: dall’annuncio della realizzazione di stadio da rugby al mega schermo in Duomo alla performance culinaria al ristorante dove top model hanno sfidato giocatori al top per far conoscere al grande pubblico le meraviglie della cucina oceanica.
Fuori dal Meazza canti, urla e folklore tra parrucche tricolore, volti dipinti, maglie delle squadre di rugby di tutta Italia, e dall’altra parte del globo. C’è chi, come Damien, 45 anni, chef a Philadelphia, che ha comprato i biglietti ad aprile per seguire la sua nazionale con la moglie, «estasiato dall’atmosfera dello stadio e dal calore degli italiani». Anche i giganti «tutti neri» sono rimasti impressionati dall’atmosfera milanese: «Sarà davvero emozionante giocare davanti a 80mila tifosi». Parola del capitano Sooialo.
Parterre de roi in tribuna: ci sono i calciatori Leonardo, Borriello, Nesta, Flamini, il presidente Galliani, Billy Costacurta, Jury Chechi, l’olimpionico Antonio Rossi, l’ex azzurro di basket Gianmarco Pozzecco e Jonah Lomu, giunto appositamente da Marsiglia per rivedere i suoi ex-compagni All Blacks, che oggi farà il suo esordio nel campionato transalpino. E ancora Martina Colombari, Clarence Seedorf a bordo campo, Bobo Vieri, Paolo Maldini, Del Piero, Piergianni Prosperini, assessore regionale allo sport, il suo omologo in Comune Alan Rizzi, l’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory.
A fare gli onori di casa il sindaco Letizia Moratti, che indossa la maglia nera con il numero uno che i neozelandesi le hanno regalato giovedì, quando ha assistito agli allenamenti. Pantaloni neri sportivi, giacca di pelle, maglia nera Letizia Moratti si entusiasma, segue la partita con attenzione, si agita, tifa, s’indigna quando l’arbitro non concede una meta agli azzurri - «quella meta tecnicamente era nostra, era meritata» - forse «imboccata» dall’allenatore della nazionale seduto accanto a lei. Sorridente, veramente divertita della situazione, dall’atmosfera che solo un Meazza affollato all’inverosimile sa regalare, dalle famiglie e dai bambini. Così ieri si è consumato - udite udite - il battesimo dello stadio per Letizia Moratti, che a San Siro dovrebbe essere di famiglia come la cognata Milly. Il sindaco, però, recupererà il tempo perduto e tornerà di nuovo allo stadio, si è lasciata scappare
http://www.ilgiornale.it/milano/uno_stadio_pieno_bambini_e_festa_rugby/15-11-2009/articolo-id=399237-page=0-comments=1
fonte

sabato 14 novembre 2009

parrucche e maschere in mostra "Omote-Le Maschere del Teatro No"








Mostra di maschere Promossa da Associazione culturale Yoshin Ryu con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Provincia e la Città di Torino, Nipponica.

La mostra "Omote-Le Maschere del Teatro No", terzo capitolo del progetto pluriennale "Giappone, lo spirito Nella forma" Che Ogni anno Rivela al pubblico un nuovo scorcio della cultura tradizionale del Giappone.

L'esposizione accompagnerà il visitatore nel fascino e Nelle suggestioni della cultura giapponese, Presentando Nelle Sale di Palazzo Barolo Le opere del Maestro Nomura Ran e kimono a causa di proprietà della famiglia Umewaka, una delle più note famiglie di attori no del Giappone, insieme alle qualifiche Il pubblico potra scoprire la magia del mondo del Teatro NO e delle Maschere Che ne sono protagoniste.

Le Maschere del - Omote teatro Nō
Il Teatro Nō non è sola rappresentazione scenica: La Vicenda, gli attori, le maschere, la musica, la scenografia e il pubblico sono tutti "tasselli" Fondamentali di un mosaico simbolico e ritualistico Che ha radici profonde, e lo spettatore in CUI DEVE Essere Consapevole di Trovarsi di fronte uno una trama teatrale Che PUÒ rapportare a se stesso e alla sua vita.
La semplicità dello spazio scenico sottolinea ed esalta Il valore archetipico del dramma, coinvolgendo lo spettatore nell'universo di valori e riferimenti simbolici e culturali richiamati dal teatro Nō. E 'la dialettica tra la scena, la ritualità del gesto degli attori, l'espressività delle maschere e il ritmo della musica no-Gaku uno permettere alla Vicenda di dilatarsi ed esprimersi al di fuori delle tradizionali coordinate di spazio e tempo. Ne Risulta Un'immagine Capace di suscitare profonde suggestioni sull'uomo e le sue passioni, A CUI Il pubblico PUÒ accedere previa la Conoscenza delle Vicende narrare e la disponibilità ad abbandonarsi alle emozioni, nell'intimo Partecipando alla rappresentazione.
L'attore indossa Nō sontuosi costumi, parrucche variopinte e Le Maschere (omote), protagoniste delle Vicende: rappresentano dei demoni,, Guerrieri o donne con lo Scopo di passioni molto affiorare, sentimenti e brame; Tensioni profonde Che si celano Nella psiche umana. Nonostante la Loro Apparente "staticità" espressiva, le omote, grazie alla maestria di Coloro Che le intagliano Seguendo secoli di tradizioni, riescono uno permettere la manifestazione di un'ampia gamma di sentimenti, così come avverrebbe nel volto umano stesso. L'intagliatore prima, successivamente el'attore, devono Essere Entrambi conoscitori della psiche umana e dei Suoi Travagli: le modificazioni degli Stati d'animo sulla scena Durante il dramma avvengono Esclusivamente grazie alla Capacità delle Maschere di espressione Modificare uno seconda di come la luce rifrange Sulle linee Loro, e alla bravura dell'attore di Compiere minimi Movimenti per modificarne l'espressione, PUR ESSENDO PRATICAMENTE impossibilitato alla vista. Giocando Sugli effetti di rifrazione della luce da parte delle maschere, l'attore SAPRA lontano Loro assumere Stati d'animo differenti dando corpo all'intreccio delle Vicenda e permettendo al pubblico di coinvolgersi vivere e, su di sé, le emozioni raccontate ed evocare nel dramma.
La maschera dunque, seppur intagliata nel legno, E non è univocamente definibile, così come lo sono gli Stati d'animo umani. Fortemente in un percorso simbolico ed emotivo, lo spettatore è Condotto dalle maschere lungo un cammino religioso e magico, oltre Artistico che, allo Scopo di Indagare le PROPRIE emozioni e contraddizioni, rispecchiandosi Nella realtà umana e dando A ciascuno La possibilità di rispecchiarvisi, per Tentare di armonizzare le PROPRIE Tensioni.
Il percorso espositivo ha inizio con la presentazione di un video realizzato per la manifestazione con lo Scopo di penetrare la suggestiva atmosfera del teatro Nō. Nelle vendita Proseguendo il visitatore incontra i disegni ed i bozzetti originali eseguiti dal Maestro Nomura, primo e Fondamentale passo verso la costruzione della maschera. Fin da subito il pubblico è avvolto in un'atmosfera magica e misteriosa, grazie ad un allestimento Che contraddistingue Ormai la metodologia espositiva delle mostre curato dall'Associazione Yoshin Ryu: un'ambientazione sonora, Che segue i Canoni della musica teatrale giapponese, un ' illuminazione studiata scrupolosamente el'utilizzo di strutture particolari per l'esposizione delle opere suggeriranno e susciteranno nel pubblico le emozioni e lo predisporranno uno vivere Un'esperienza estetica diversa e lontana dai comuni percorsi museali.

Ogni maschera Sarà posizionata All'interno di vetrine trasparenti in gran parte trattenute in sospensione in modo da permettere di Essere ammirate In ogni parte.


fonte http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=16995

Arrestato pericoloso rapinatore..con parrucche, tinte per capelli,ecc

I vigili urbani di Finale Emilia hanno arrestato un pericoloso rapinatore pronto ad assaltare banche e uffici postali. Il 6 di ottobre era fuggito dal carcere di Campobasso.

I primi furti a metà degli anni '70 ma poi, con la maturità, la scelta di passare alle rapine a mano armata. Una lunga collezione, banche e poste soprattutto, tanto che, negli anni, aveva accumulato pene per 11 anni di reclusione. In carcere a Campobasso c'era rimasto fino allo scorso 6 ottobre quando è riuscito a fuggire dalla casa circondariale. Ieri pomeriggio gli agenti della polizia municipale di Finale Emilia, coordinati dal comandante Fabio Ferioli, hanno arrestato un 58enne veneto, originario di Badia Polesine. In auto nascondeva due pistole, due scacciacani ma perfettamente identiche alle originali, coltelli a serramanico, cacciaviti e pinze, parrucche e tintura per capelli. Non c'erano dubbi: stava per preparare colpi in zona. A insospettire gli agenti era stata una Fiat Uno rossa, risultata rubata in veneto ai primi di ottobre. A nulla è servito mostrare dei documenti falsi: il 58enne è stato presto identificato come il pluripregiudicato evaso. Le indagini continuano, gli agenti della municipale stanno cercando di capire se ci fosse un basista in zona, qualcuno che dalla fuga a Campobasso abbia fornito un rifugio al rapinatore.

E' fallito il furto di videopoker in un bar di Bastiglia. I carabinieri sono intervenuti alle 3.30 sulla base di una segnalazione, al bar Roma, sorprendendo sei persone che, dopo essersi introdotte nel locale, stavano caricando le macchinette su un furgone. I sei sono fuggiti a piedi, lasciando sul posto la refurtiva e il furgone, risultato rubato.

Tre etti di cocaina, già confezionata in 38 involucri di cellophane, sono stati scoperti e sequestrati ieri sera dai carabinieri di Sassuolo in un appartamento di via Pergolesi, attorno al quale era stato segnalato un viavai di persone. Arrestati per detenzione ai fini di spaccio i padroni di casa: un pregiudicato albanese di 29 anni e la sua compagna, 46 anni, di Sassuolo. A Castelnuovo è stato arrestato un marocchino di 40 anni sorpreso a spacciare 8 grammi di hascisc al parco Rio dei Gamberi.


fonte http://www.viaemilianet.it/rssmo.php?id=4176

venerdì 13 novembre 2009

Babbi Natale made in Italy











Lia Parrrucche presente i 4 modelli di parrucche + barbe per ....e trasformarsi davvero ...Babbo Natale...per info scrivere a lia@epinet.it

mercoledì 11 novembre 2009

senza parrucche futuristiche ...ecco Lady Gaga: il suo vero volto



imparruccata




eccola natural



Si è presentata in una trasmissione televisiva come non ce la aspettavamo,senza trucco!

Occhialoni,parrucche futuristiche,maschere di pizzo o ancora un make up del tutto ingannevole ci hanno reso sempre la vita difficile nel capire quale fosse il vero volto di Lady Gaga.
La popstar newyorkese, all’anagrafe Stefani Joanne Angelina Germanotta, ha invece lasciato di stucco il pubblico di mezzo mondo quando ha mostrato per la prima volta il suo volto in versione “acqua e sapone” nel corso dell’ultima puntata del programma televisivo tedesco “Wetten Dass… ?” (la cui traduzione in italiano è “Scommettiamo che…?”).

Una parrucca biondo platino su di un visino praticamente senza trucco, se solo si considerano gli standard cui la ventitreenne popstar di Pokerface ci ha abituati, hanno concentrato l’attenzione dei fan di tutto il mondo che per la prima volta si sono ritrovati faccia a faccia con la Lady gaga “della porta accanto”.

Tuttavia la Germanotta era ospite della trasmissione tedesca per presentare il video del nuovo singolo “Bad Romance” il quale precede l’uscita del suo nuovo doppio album “The Fame Monster”, in uscita il 24 novembre, costituito da un primo disco di inediti e da un secondo di brani reinterpretati dalla cantante assieme ad alcuni particolari collaboratori.

È andata in biancheria intima in un ristorante di Londra,vestita come uno Yeti ai Video music awards di MTV, è apparsa coperta solo di bolle di sapone sul Rolling Stone magazine e adesso ci si presenta in pubblico senza nessun cappello,ombrellino o suppellettile sulla quale farci chiacchierare per un po’ .

Potremmo anche scandalizzarci.

lunedì 9 novembre 2009

imparruccati...irrompono al ristorante con le pistole Rapinatori vanno via a mani vuote

Agguato al titolare del “Piccolo mondo - Da Franco”, che però aveva le tasche vuote. I malviventi gli hanno puntato in faccia due pistole

Hanno aspettato che chiudesse il ristorante e, quando stava per salire a bordo della sua auto, gli si sono fatti incontro puntandogli addosso due pistole. «Armi giocattolo», secondo gli investigatori della polizia. Professionisti o improvvisati che fossero, in ogni caso, ai due è andata male: il titolare de “Il piccolo mondo - Da Franco” non aveva con sé l'incasso. «Non ho soldi», ha spiegato. E siccome quelli non si fidavano, ha rivoltato le tasche: vuote.

È successo sabato notte in via Arno, nella zona di via Po-piazza Sant'Avendrace. I due rapinatori avevano i volti coperti da maschere ma, assicurano gli inquirenti, non hanno niente a che fare con l'ormai celebre “banda delle parrucche”: la polizia, piuttosto, pensa che si tratti di balordi della zona, gente non troppo esperta ma sicuramente informata sui movimenti e gli orari del titolare del ristorante. Un'ipotesi avvalorata dal fatto che i due si sono allontanati a piedi, lasciando il ristoratore in uno stato di forte spavento.

Insomma, un colpo messo su in un contesto di microcriminalità, con livelli di rischio (e di professionalità) decisamente inferiori a quelli visti nelle rapine realizzate dalla cosiddetta “banda delle parrucche” vista all'opera venerdì scorso, quando in due, camuffati e armati di pistola, hanno portato via 6.000 euro alla filiale della Banca di Sassari di via Zagabria.

No, qui il livello è un altro. Però l'episodio è comunque preoccupante. Anche perché potrebbe segnalare il ritorno delle rapine “da strada”, un fenomeno ciclico che tende a ripresentarsi con particolare intensità nel periodo prima di Natale e che crea difficoltà alle forze dell'ordine perché difficile da prevedere e prevenire.

I segnali, in questa direzione, non mancano. In via Is Mirrionis, mercoledì scorso, una commerciante si è vista minacciare con una siringa da un tizio che è poi stato arrestato dalla squadra Volante: era il quarto colpo messo a segno in quel quartiere con modalità analoghe nel giro di un mese. Poi c'è stato l'assalto alla banca. Sabato notte, quello al ristoratore in via Arno. La sensazione è che l'escalation, quest'anno, sia già cominciata.



fonte http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/153937

Rapina in banca a Cagliari E' la "Banda delle parrucche"

Assalto poco dopo le 15:30 alla sede della Banca di Sassari di via Zagabria a Cagliari dove due banditi, armati e mascherati con parrucche e occhiali da sole, si sono impossessati del denaro presente in cassa e sono fuggiti dopo aver chiuso gli impiegati in bagno.

Il 19 gennaio del 2007 la banca era già stata visitata da un bandito fuggito con 14.400 euro. Quattro giorni dopo aveva consegnato parte del bottino al parroco della chiesa dei santi Giorgio e Caterina. Quel che resta della “banda delle parrucche” ha colpito ancora. Alle 15,40 due individui, foulard sul viso e strana capigliatura in testa, entrano nella sede della Banca di Sassari di via Zagabria. Uno, pistola in mano, tiene in ostaggio i tre dipendenti - due donne e un uomo - e un cliente. L'altro salta dietro il bancone arraffa un po' di banconote e si fa consegnare una cassetta con dentro 6.000 euro. Poi le quattro persone vengono rinchiuse nel bagno. Un giro di chiave e via. Una fuga in sella a uno scooter, anche se qualcuno nota un Porsche Cayenne allontanarsi a velocità folle. Dieci minuti dopo una persona entra in banca. Nota che non c'è nessuno dietro gli sportelli, sente qualcuno picchiare su una porta e chiedere aiuto. Spaventato, esce dalla filiale e avvisa il 112. Verso le 16 la notizia è ufficiale: i banditi con la parrucca sono tornati.

PAUSA ESTIVA A luglio i carabinieri del nucleo investigativo provinciale avevano arrestato un rapinatore ne avevano iscritti altri due nel registro degli indagati. Erano solo una parte della “banda delle parrucche” che nei due mesi precedenti aveva svaligiato sette fra istituti di credito e uffici postali a Cagliari e nell'hinterland, raggranellando in tutto circa 135 mila euro. I militari non erano ancora riusciti a dare un volto ad altri due componenti. Per le modalità del colpo è possibile che siano loro ed abbiano deciso di indossare nuovamente le parrucche.

QUATTRO MINUTI Il turno pomeridiano (dalle 15 alle 16) è arrivato a metà. Il blitz è rapido: quattro minuti. Entrare in banca con la pistola (probabilmente giocattolo) è semplice. Una volta dentro, uno dei due rapinatori minaccia i tre impiegati e punta l'arma contro l'unico cliente. «State tranquilli. Vogliamo i soldi e nessuno si farà male». Poche parole che tradiscono un accento sardo. L'altro bandito rovista nelle postazioni dei cassieri. Poi si fa consegnare da un impiegato una cassetta. Dentro ci sono 6.000 euro. Il passo successivo è organizzarsi una fuga tranquilla. I rapinatori obbligano i dipendenti e il cliente a entrare nel bagno. La serratura viene chiusa a chiave. Poi escono. Sotto i portici di via Zagabria non c'è nessuno. Da lontano qualcuno avrebbe visto i due banditi salire su uno scooter, altri parlano di una Porsche Cayenne che sgomma e si dirige verso via Mercalli.

LA LIBERAZIONE Dentro il bagno i minuti trascorrono lenti. Una delle impiegate non sta bene: la paura e lo choc le fanno tremare le gambe. I compagni di disavventura la fanno sdraiare. Dieci minuti dopo un cliente entra in banca. Dietro gli sportelli non c'è nessuno. I rumori che provengono da una stanza e le urla confermano che c'è qualcosa di strano. Col telefono cellulare chiama il 112. Sul posto arrivano i carabinieri della stazione di Villanova. Sono loro a liberare i prigionieri. Subito dopo intervengono i rinforzi: i militari del nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari, coordinati dal tenente Giuseppe Pischedda, e i colleghi del nucleo investigativo provinciale. I quattro testimoni del colpo vengono ascoltati. Poi si passano al setaccio i filmati delle telecamere. Un dato sembra essere certo: la modalità della rapina è simile a quelle dei colpi che la “banda delle parrucche” aveva usato tra maggio e luglio.

«HO AVUTO PAURA DI MORIRE» È buio quando il cliente-ostaggio esce dalla banca. Capelli rasati, felpa scura con cappuccio e giubbotto blu ammette di aver avuto paura: «Quando uno dei rapinatori mi ha puntato l'arma addosso ho visto la morte in faccia». Ventotto anni, dipendente di una ditta che lavora per l'Arst, si ricorda solo della parrucca grigia indossata da uno dei due malviventi. «Dopo questa esperienza», aggiunge, «non avrò più molta voglia di entrare in una banca. Anche se per un istante ho avuto la folle idea di cercare di dare un pugno a un bandito». Dal vicino bar “Nuovo boomerang” nessuno ha notato niente di strano. «Lo abbiamo saputo da un cliente che ha visto le auto dei carabinieri», raccontano la titolare e suo figlio, «È probabile che i rapinatori siano passati dall'altra parte: a quell'ora non c'era nessun negozio aperto».

IL PRECEDENTE Il 19 gennaio del 2007 la Banca di Sassari era già stata visitata da un rapinatore. Volto scoperto e pistola in mano era fuggito con 14.400 euro. Quattro giorni dopo, aveva messo una parte del bottino (11.540 euro) in una busta consegnandola al parroco della chiesa dei santi Giorgio e Caterina, ai piedi di Monte Urpinu.


fonte http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/153615

giovedì 5 novembre 2009

rapina con parrucca e cappellino a Legnano






Un uomo ha rapinato questa mattina la filiale di Legnano della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Poco dopo le 10.30, un uomo, descritto come «italiano, di circa 40 anni, senza accenti particolari, con il volto coperto parzialmente da una parrucca e un cappellino», approfittando di un momento in cui all'interno della banca non c'erano clienti, è entrato nella filiale di corso Italia e si è presentato davanti all'impiegata che in quel momento si trovava allo sportello.
Quindi, mostrando l'impugnatura di una pistola, si è fatto consegnare il contenuto della cassa ed è fuggito. Dalle prime valutazioni, il bottino sarebbe di solo 4mila euro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Legnano che hanno provveduto a raccogliere la testimonianza dell'impiegata e ad acquisire ogni elemento utile per catturare il malvivente.

Quella di questa mattina è la terza rapina che la filiale legnanese della Bcc subisce nel 2009; le precedenti risalgono al 27 gennaio e al 16 aprile. Un particolare accanimento che ha portato la Bcc ad adottare, già da alcuni mesi, sofisticate apparecchiature di controllo e identificazione che saranno utili alle forze dell'ordine nell'identificare il rapinatore

http://www.legnanonews.com/news.php?item.5683.2

parrucche e rapine arrestano un pluripregiudicato

Savigliano: i Carabinieri arrestano un pluripregiudicato

Savigliano - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Savigliano hanno arrestato a Savigliano un pregiudicato di origine campana ritenuto responsabile dei reati di porto illegale di armi, ricettazione e contraffazione di documenti. Rinvenute e sequestrate tre pistole, un distintivo falsificato della polizia di stato, tre parrucche, barbe e baffi finti, diverse coppie di fascette da elettricista e strumenti di effrazione. Saranno resi noti altri dettagli nel prossimo aggiornamento.

martedì 3 novembre 2009

PARRUCCHE DA GATTO ...ARRIVA...CATS CHE PARLA ITALIANO





I gatti di «Cats» arrivano al Sistina
Per la versione italiana del musical più famoso del mondo
si sono presentati oltre 800 candidati

ROMA - Per selezionare gli attori, che daran­no vita ai «gatti» in palcoscenico, ci so­no voluti due mesi e l’esame di oltre 800 candidati, che si sono presentati ai provini da tutt’Italia. Mercoledì 28 arriva «Cats» in versione italiana al Teatro Sistina (repliche fino al 22 no­vembre). Il musical più famoso del mon­do, presentato nei giorni scorsi in un’inedita anteprima in una location quanto mai appropriata, il Colosseo, trattandosi appunto di gatti, porta la fir­ma della Compagnia della Rancia, con la regia di Saverio Marconi, in collabora­zione con Daniel Ezralow che firma an­che le coreografie. Dice Marconi che ormai, con la sua compagnia, è diventato un punto di rife­rimento del musical italiano: «È motivo di grande orgoglio e prestigio, il fatto che la Really Useful Group, molto atten­ta nella concessione dei diritti dei pro­prio spettacoli, dopo una trattativa dura­ta sei anni, abbia scelto la Rancia per una nuova edizione di un suo lavoro, un titolo storico come 'Cats', fenome­no indiscusso sui palcoscenici di tutto il mondo da quasi trent’anni».


http://roma.corriere.it/roma/notizie/serate_romane/09_ottobre_27/cats_sistina_costantini-1601923631598.shtml

lunedì 2 novembre 2009

parrucche e baffi posticci nascoste sotto terra tra gli ulivi

inchiesta condotta dalla procura di Trani
Blitz ad Andria: arrestate otto persone
Ci sono anche coppie di fratelli e sorelle

Operazione della polizia: uno degli arrestati
è cognato del boss adriese, Riccardo CampanaleANDRIA - Otto persone sono state arrestate ad Andria dalla polizia, che all’alba ha sgominato una banda criminale ritenuta responsabile di reati legati a droga, armi e ed estorsioni. Un’altra persona è per il momento riuscita ad evitare la cattura. L’operazione è stata disposta nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla procura di Trani, che prese avvio nell’agosto scorso dopo la perquisizione in una villetta e in un terreno di proprietà di uno degli elementi ritenuti di maggiore peso tra gli indagati: Savino Grillo, 45 anni, con precedenti penali. L’uomo è legato, anche per un rapporto famigliare (i due sono cognati), ad uno dei boss della criminalità andriese, Riccardo Campanale, a sua volta arrestato e condannato nell’ambito dell’operazione Castel del Monte.

COPPIE DI FRATELLI E SORELLE - Tra gli arrestati ci sono una coppia di fratelli (Antonio e Domenico Lovergine, di 35 e 34 anni) e una di sorelle (Maria e Daniela Pistillo, di 31 e 30) che hanno stretti rapporti di amicizia tra loro. Nel corso delle indagini, durate circa un anno e mezzo, sono stati sequestrati mezzo chilo di droga (tra eroina, cocaina e marijuana), quattro fucili, una pistola, 200 cartucce varie e alcuni silenziatori.

MARIJUANA TRA GLI ULIVI - Ad agosto scorso la polizia scoprì una piantagione di marijuanain un terreno adiacente alla villa di Grillo. Nascosti sotto terra furono inoltre trovate armi, munizioni, silenziatori e, in un fusto di plastica per le olive, tre parrucche e baffi posticci che i malavitosi adoperavano, secondo gli investigatori, per non essere riconosciuti e forse anche nel compiere rapine. Campanale con gli altri sette è tornato in carcere oggi dopo che ne fu disposta la scarcerazione ad agosto, solo dopo due giorni di carcerazione, per motivi procedurali. Tra le armi sequestrate vi sono anche pistole 38 special, oltre a fucili e munizioni. Le indagini sono state condotte anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e riprese video


fonte http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2009/2-novembre-2009/blitz-ad-andria-arrestate-11-persone-un-giro-estorsioni-droga-1601944169208.shtml

domenica 1 novembre 2009

parrucche per i "Due Foscari" e il "Nabucco"

Meli: "La stagione lirica? Tre titoli. Partirà a febbraio"
Mara Pedrabissi

Casse imballate, pronte per partire, con le barbe e le parrucche che sono servite per mandare in scena i «Due Foscari» e «Nabucco». Nell'aria la voce del leggendario Charles Aznavour, che prova per il concerto della sera. E' come una fabbrica il teatro: non si ferma mai. Ma è una fabbrica piena di poesia. Mauro Meli, sovrintendente dal 2005, nel suo ufficio lavora alla programmazione dei mesi a venire, tra lirica, concertistica, balletto e di nuovo Festival. Anticipa qualche novità, anche interessante, ma su un tema insiste: certezza delle risorse dallo Stato.


fote http://www.gazzettadiparma.it/primapagina/interna/4/Spettacoli-Gossip/primapagina/dettaglio/4/30227/Meli:_La_stagione_lirica_Tre_titoli_Partir%C3%A0_a_febbraio.html

Capellone? Era una parrucca"





In un'altra confessione Agassi rivela che i suoi capelli biondi erano finti. Ci ha presi tutti in giro. Vittima o carnefice? Scanagatta
Mi fa un po' pena e anche un po' rabbia. E così dopo aver ammesso di essersi drogato pesantemente Andre Agassi confessa oggi, con un crescendo rossiniano dettato dall’astuta programmazione del suo editore, di averci preso tutti in giro, di essere sempre stato calvo, di aver sempre avuto il parrucchino, bloccato da 20 fermagli. Altro che kid punk di Las Vegas con i ciuffi verdi, rossi, azzurri a seconda delle stagioni.
Avrà anche le sue buone ragioni per questo suo outing, Andre. A voler essere benevoli posso anche immaginare uno scopo che prescinda dalla volontà di aumentare vendite e percentuali connesse di “Open”. Supportati,nella benevolenza, anche dal fatto che Andre non sembra poter avere bisogno di soldi. Anche ad averne spesi tanti, e sperperati di più. In carriera ha guadagnato 31 milioni di dollari di premi, circa 180 milioni di dollari fra sponsor e ingaggi, e ha sposato una certa Graf che i suoi 100 milioni di dollari li ha guadagnati di sicuro anche lei. Insomma, il loro tenore di vita sarà stato anche esagerato, i loro affari non saranno andati sempre bene _ anzi _ la famosa generosità del kid che regalava Porsche e Land Rover a Gil Reyes, Perry Rogers (a proposito: come mai nel libro verità sembra non si parli quasi affatto di questo suo grande amico, secondo alcuni molto più d’un fratello, poi manager…poi litigato e sparito).
Avrà voluto affrancarsi dal suo passato, nascere a nuova vita, una vera catarsi, Andre. Avrà, come dice nel video che qui potete aprire (in basso a destra), voluto trasmettere le sue sofferenze, le sue fragilità, per far capire ai giovani, al mondo, che bisognerebbe reagire in modo diverso da quello che messo in atto da lui stesso. Un messaggio al mondo, insoma.
Però, diciamo la verità, sarà stato lui una delle tante vittime dello sport snaturato e snaturante di queti tempi, certo vittima del padre violento e ossessivo _”Meglio colpire 4.000 palline in due ore che 2.000 in quattro ore, ottimizza, ottimizza” gli gridava Mike dopo avergli appeso le palline sulla culla perché lui imparasse a farsi il colpo d’occhio colpendole (ma tutte ‘ste storie non saranno balle dei suoi uomini di marketing?) _ avrà scontato le difficoltà d’essere cresciuto in mezzo a una famiglia di semianalfabeti e di una città tutta flash, casinò e slot-machines, sarà poi stato anche vittima sofferente delle pressioni che gli avrà messo addosso anche uno stakanovista come Bollettieri a Bradenton…e poi anche del fratello Phil che portava il parrucchino anche lui ed era un pessimo soggetto (ma uno che, come tutti quelli attorno a lui, si erano resi conto di avere a che fare con una gallina dalle uova d’oro….perchè il talento, il senso straordinario dell’anticipo quelli c’erano eccome se c’erano) , infine dai suoi agenti _ buoni quelli! _ che fra IMG e Nike gli misero in bocca lo slogan “Image is everything” che il biondo capellone Andre avrebbe poi ripudiato…e lui che si comprava una Ferrari dopo l’altra, che regalava macchina a destra e manca…
Ok tutto vero, anzi tutto falso, ma…insomma Andre ci ha letteralmente preso per il …sellino proprio tutti. Appassionati, tifosi, le teen-agers che impazzivano per lui che per ripararsi dai loro assalti doveva girare attorniato da nugoli di body-guards. Presi in giro i media, ma anche gli avversari. Probabilmente anche Brooke Shields, personaggio finto la sua parte con tutte quelle storie prematrimoniali sulla sua presunta verginità sbandierata ai quattro venti (e poi smentita anni dopo: anche lei “usata” dai suoi agenti”. Spero per lei che Andre non abbia preso in giro allo stesso modo anche Steffi Graf…che di traversie per via del padre fedifrago, e dubbi di ogni genere, perfino sulla sessualità come ad un certo punto capitò anche ad Andre, ne ha vissute non poche pure lei.
Ma lui, ripeto, ha mentito dall’inizio alla fine, e non solo all’Atp che lo ha _ ingiustamente _ graziato, sia pure attraverso il solito paravento dei giudici cosiddetti indipendenti (e impresentabili). Vorrei conoscerli questi giudici. Ne conosco altri, di questi giudici indipendenti nominati in ambiti sportivi (e spesso indirizzati dal volere politico di chi li aveva fatti nominare)…e senza fare di ogni erba un fascio, beh, ne abbiamo scoperte fin troppe, purtroppo. Lasciamo perdere.
Ma anche ora che Andre ha deciso di perdere ogni credibilità per quanto riguarda il suo passato _ io non riesco ad immaginare cosa penseranno i suoi figli quando leggeranno “Open” e saranno in grado di capire _ anche quella vocina un po’ melliflua, un po’ troppo da attore, con la quale ci spiega nel video a fianco perché mai abbia scritto questo libro, mi convince poco. Sarà che a furia di gridare “al lupo al lupo” la gente poi non ti crede più, ma la diffidenza pubblica se l’è cercata lui ingannando tutto e tutti per oltre 30 anni, se non proprio tutti i 39.
Ieri quando l’agenzia Italpress ha battuto questa notizia che qui riporto per intero cominciando dal titolo “«Indossavo il parrucchino»La folta criniera era falsa: l'aveva fissata con 20 fermagli. «A Parigi ho temuto volasse via»” e proseguendo con il racconto: André Agassi indossava già dall'età di vent'anni un parrucchino: la folta e selvaggia criniera che l'ha reso famoso e per la quale milioni di ragazzine si sono innamorate di lui, era falsa, ha ammesso ora l'ex campione di tennis. Il voluminoso toupet era fissato con 20 fermagli per i capelli. Altra ammissione choc per il vincitore di otto titoli dello Slam: qualche giorni fa abbiamo saputo dalla sua nuova autobiografia che ha fatto uso di metanfetamine nel 1997, quando la sua carriera stava naufragando. Agassi, oggi 39 anni e orgoglioso «sexy-macho-pelato» ora svela: «Ogni giorno, trovo una parte ulteriore della mia identità sul cuscino, nel lavandino, nello scarico. Mi chiedo: vuoi indossare un toupet? Sul campo da tennis? Rispondo: cos'altro mi rimane da fare?»….beh sono rimasto incredulo. Anzi per la verità non ci ho proprio creduto.
E ho continuato a non crederci neppure quando l’ho vista ripresa dal Corriere della Sera, dalla Gazzetta dello Sport. Una notizia che rimbalza dalla Germania? Da anticipazioni della Bild, giornale spesso scandalistico?
La notizia prende via via sempre più corpo. Si arricchisce di altri continui, nuovi particolari. A cominciare dal racconto di Andre sull’immediata vigilia della finale del Roland Garros 1990, quella giocata ignobilmente e persa da superfavorito con il mancino ecuadoriano Andres Gomez, già trentenne 6-3,2-6,,6-4,6-4: “Ho in mano, di colpo, una ciocca di capelli! Probabilmente ho fatto un lavaggio sbagliato” scrive Andre con il tramite della penna sapiente del premio Pulitzer, J.R Moehringer: “La parrucca si stava dissolvendo”. A quel punto è l’orribile fratello Philly ad arrivare in suo soccorso. Lo aiuta a fissare il parrucchino con ben venti fermacapelli. Agassi teme che la parrucca gli voli via e finisca sulla sabbia del Centre Court durante il match più importante. Scrive Agassi: «Immagino milioni di persone davanti alla tv spalancare gli occhi e domandarsi sconcertati e in tutte le lingue: ‘Non credo ai miei occhi; ma ad Andrè Agassi gli sono caduti i capelli dalla testa?”
La sconfitta arriva, con quelle premesse come poteva giocare tranquillo, ma il parrucchino, perlomeno, ha tenuto.
Se sulle prime questi racconti mi paiono poco verosimili, così come la loro provenienza _ perché la Germania per un libro che il 9 novembre esce in America? _
contatto amici e colleghi, in Germania, in America, Chi mi fa osservare: “Per la Germania il libro è importante: la signora Agassi…è tedesca. In Germania il libro può anche uscire dopo, ma qualcuno dovrà pur tradurlo per tempo?” Chi mi ricorda il bell’articolo di Curry Kirkpatrick di Sports Illustrated, con le foto di Brooke Shields immortalata mentre taglia, nel 1994, i capelli del suo amore capelluto. Lo ricordo benissimo. Ce l’ho fra i miei ritagli. Allora veniva data e descritta a lungo una versione. Oggi su “Open” ne racconta tutta un’altra. Ovviamente: “Via l’amata coda di cavallo, il toupet. Rasati a zero, punto e basta” le dice Brooke, probabilmente stufa di dover partecipare a quella commedia giorno dopo giorno. “Il tutto dura poco meno di 11 minuti. Appena finito ho toccato la mia testa pelata, mi sono guardato allo specchio e ha riso. Davanti a me c'era una persona estranea. Il mio toupet era come una catena e i miei ridicoli capelli lunghi - tinti di tre colori diversi - come una palla al piede”.
Mah, il ribelle kid di Las Vegas, liberatosi di quella sua costruita immagine di punk rokkettaro avrebbe potuto cominciare quel giorno una nuova vita. Invece macchè, di male in peggio. La crisi con Brooke _ vi immaginate cosa deve essere stata la vita-commedia di quei due? _ il divorzio, il tennis che va a rotoli. L’incontro con la droga che Andre ci ha rivelato in questi giorni.
Altre rivelazioni, da qui al 9 novembre, salteranno fuori. Le 500.000 copie di rpima tiratura non basteranno. Pare che Andre parli malissimo di Sampras. E non si fermi lì.
Beh, ieri nel mio blog ho scritto che Andre aveva pugnalato alle spalle il tennis _ e c'è chi mi ha rimproverato per questo titolo...definendolo sensazionalistico! _ e non solo l’Atp (che meritava d’esser pugnalata per aver usato due pesi e due misure in troppe occasioni, giudici o non giudici indipendenti: sono pienamente d’accordo con Nadal, con Federer…e guai a loro se un giorno dovessi scoprire che pure loro m’hanno ingannato). Con questi racconti lui si sarà forse liberato la coscienza di un macigno enorme. E se sta meglio sono contento per lui. Ma queste rivelazioni postume d’un campione che dice di odiare il tennis dopo averlo giocato fino a 36 anni ed essere tornato a giocarlo a 39 fra i senior, senza nulla togliere allo splendido tennis che ha saputo inventare ed offrire con quello straordinario senso dell’anticipo, alle imprese sportive che lo hanno visto fantastico protagonista di alcuni dei migliori match che io abbia mai visto (come quello dei 4 tiebreak all’US open 2001 nei quarti, 6-7,7-6,7-6,76), mi lasciano con un sapore amaro in bocca.
Certo Agassi ha fatto anche tante cose buone e non vanno dimenticate, a cominciare dalla sua Fondazione per i bambini indigenti di Las Vegas per i quali, oltre a dargli una scuola, ha raccolto anche 80 milioni di dollari (detraibili dalle tasse come il regime fiscale USA consente, ma per Bacco…ce ne fossero di più di questi benefattori), però ora più che mai mi tornerà alla mente quanto disse all’inizio degli anni Novanta Ivan Lendl con quell’aria da Buster Keaton che non rideva mai: “Scusate, ma se voi aveste un figlio…preferireste avere uno che assomigli a Pete Sampras o a uno che assomigli a Andre Agassi?”.
Ecco, in quegli anni quasi tutti avrebbero detto Sampras. Poi però Agassi aveva fatto ricredere molti. Ma ora mi sa proprio che …Lendl avesse la vista lunga. Io non sono d’accordo con chi ringrazia Agassi per averci rivelato chi è. Ce lo poteva dire prima. E senza bisogno di un libro…lanciato worldwide da agenti molto simili a quelli che un tempo gli avevano fatto dire “Image is everything”.

Piuttosto questa storia, piuttosto triste invero, impone una seria riflessione sullo sport e i suoi miti (peraltro non nuova nè originale): lo sport era bello e sano (mens sana in corpore sano) fintanto che non era professionistico, con tutti questi soldi che abbagliando genitori e figli, con la complicità dei media che li esaltano, le tivù che ce li portano in salotto, i manager pronti a sfruttare all'estremo i loro "prodotti" infischiandosene della loro umanità. Ci sono ancora sportivi che non si fanno travolgere, ma sempre meno. E sempre meno fra i campioni. Che pure troppo spesso vengono additati ad esempio, presentati come superuomini. E sono invece di una fragilità mostruosa. Secondo me anche l'uscita di questo libro, nel quale Andre non sembra limitarsi a sputare su stesso ma sputa anche nel piatto in cui ha mangiato per anni, e anche su alcuni che hanno vissuto al suo fianco, dimostra che quella fragilità, e forse anche quell'egocentrismo esaperato, da divo che prima lo era per un motivo ed ora vorrebbe diventarlo per un altro, c'è ancora tutto.

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