domenica 28 febbraio 2010

parrucche per bambole....bambole da riparar ecco la soluzione...

Lunga vita al giocattolo
A volte ci vuole un cuore di pietra per gettare nell’immondizia l’ex bambola preferita di vostra figlia
L’ultima novità è il noleggio. Ma esistono altri modi, che inventano una seconda chance

Lunga vita al giocattolo

A volte ci vuole un cuore di pietra per gettare nell’immondizia l’ex bambola preferita di vostra figlia

Macchinine abbandonate in un angolo, Barbie spettinate, peluche scoloriti. Alt, urge un rimedio: gli incolpevoli - e voluminosi - giochi si meritano una seconda vita. Possibilmente lontano da casa nostra. Coraggio, genitori: salvare dal cassonetto i giocattoli vecchi è possibile. Così come uscire dal tunnel dell’acquisto inutile. Qualche alternativa c’è, soprattutto online: vendite dell’usato, mercatini benefici, baratti, ricicli e, novità, il noleggio. L’obiettivo è uno: insegnare ai figli che gli oggetti hanno un valore, il riuso non è un piano B ma una scelta, e il tempo dell’usa e getta è finito.

Apine in affitto Sono quelli destinati a un più rapido abbandono: i giochi da culla, come carillon, apine, orsetti. Pochi mesi e via, vengono sostituiti. A meno di non cliccare su bambinigiochi.it, un servizio di noleggio che parte in questi giorni. «Siamo i primi in Italia, ci consideriamo una start up» dice con orgoglio Fabio Marazzoni, il giovane che, assieme al fratello, sta allestendo il sito. «Ci siamo ispirati a due siti di successo, l’americano babyplace.com e il francese dimdom.fr». Il noleggio funziona così: ci si abbona per un periodo di qualche mese e si riceve uno scatolone con 4-5 giochi, scelti da un catalogo, che periodicamente vengono sostituiti con altri, senza costi aggiuntivi. «In questo modo si risparmia e non si occupa spazio in casa» dice il neoimprenditore.

Tutto ritorna Assomigliano ai normali cassonetti, ma sono trasparenti e divisi in scomparti. Sono i contenitori di “Rifiuto con affetto” disegnati da Publink, un grup po formato da tre amiche. «Abbiamo cominciato un paio d’anni fa a Venezia» racconta Maria Zanchi, una delle autrici. «Ora siamo a Mestre e Rovereto, e tra un mese ne inaugureremo cinque a Ravenna». Nei cassonetti Rca (rifiutoconaffetto. it) chiunque può lasciare quello che ritiene inutile, o recuperare abiti, giochi in scatola, pupazzi. «L’idea è di scambiarsi le cose senza fare circolare denaro». Qualcosa di simile a quel che fa il sito zerorelativo.it, che vanta 11 mila baratti andati a buon fine, «tra i quali un 7-8 per cento di giocattoli » dice il fondatore Paolo Severi. «Il sito è nato perché dovevo liberarmi di un divano, e alla fine l’ho venduto online per 1 euro» continua Severi. «Se qualcuno mi avesse proposto un libro, l’avrei accettato più volentieri». Zerorelativo. it funziona come una piazza virtuale; chi vuole inserisce un annuncio e aspetta le offerte. «Siamo a Pesaro, ma la maggior parte degli scambi avviene a Roma e Milano». Far circolare gli oggetti, trovando loro una nuova casa, è anche l’obiettivo del nuovo sito per famiglie mammasharing.it. Qui però gli appuntamenti sono reali: in questi giorni, un banchetto per scambiare giocattoli e altro è al centro commerciale 45° Nord di Moncalieri, vicino Torino.

A fin di bene Per chi vuole liberarsi dei giochi compiendo una buona azione, l’appuntamento è a dicembre con il Rigiocattolo, la tradizionale vendita di giocattoli usati che la comunità di Sant’Egidio organizza in tante piazze di una quindicina di città. La preparazione dell’evento inizia mesi prima: peluche e bambole in disuso vengono raccolti nelle scuole e negli oratori dai volontari che spiegano ai bambini il valore dell’iniziativa: il ricavato va a due progetti africani in favore dell’infanzia (info: santegidio.org). A Genova ogni primo sabato del mese la Fabbrica del riciclo accetta biciclette e balocchi che vengono messi in vendita: il ricavato, in genere tra i 1000 e i 2000 euro, va all’Unicef. Il materiale (i giochi sono il 20 per cento del totale) viene recuperato dalle cantine (info: fabbricadelriciclo.it).

Un lifting alle bambole In una bottega del centro di Napoli la famiglia Grassi manda avanti da quattro generazioni l’Ospedale delle bambole, ora nelle mani di Tiziana (tel. 339.5872274). In città è un’istituzione: Tiziana riceve le visite di turisti e famiglie, e organizza laboratori. «I bambini portano i loro vecchi giocattoli; insieme li smontiamo e ne costruiamo altri, che ci servono per una nuova storia ». I clienti spediscono da tutt’Italia bambole preziose: si spende dai 10 euro in su, si fanno 30-40 restauri al mese. «Sogno di aprire un museo. Siamo in attesa di trovare un luogo in comodato». Attende anche Pierina Cesaretti, appena sfrattata dalla sua antica Clinica delle bambole di via Magnanapoli, nel centro di Roma. Intanto continua ad aggiustare parrucche e vestitini (tel. 347.2803041). Nel Nord il laboratorio più accreditato è Ricordi & Balocchi, a Milano, specializzato in bambole antiche (tel. 02.5511786).

Usato in vendita Per chi vuole mettere sul mercato vecchi giochi, una catena di negozi è Baby bazar. Sul sito girobimbi. it si trovano indicazioni su spacci e outlet. Altri indirizzi su milanoperibambini.it

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